Nel laboratorio San Giovanni Bosco della parrocchia di Sant’Eulalia in Sant’Ilario d’Enza (RE) si riuniscono ogni settimana 12 ragazzi: Luca, Stefano, Nicola, Moasine, Hassan, Hussenu, Salvatore, Antonio P., Antonio M., Mirco, Rida, Marcos, sotto la guida esperta di Alessandro Bizzarri, insieme ai collaboratori volontari Giovanni, Virginio, Pietro.
Gli incontri, che si svolgono abitualmente il sabato pomeriggio, sono cominciati con l’approccio alla falegnameria, grazie anche al fatto che, nei magazzini dell’oratorio, ci sono a disposizione un’abbondante quantità di pannelli di legno compensato di tutti gli spessori, relativi a vecchie attività della parrocchia e ormai in disuso. E così, grandi e vecchie strutture teatrali e altri interessanti pezzi di legno “addormentati” sotto la polvere, sono stati risvegliati dal tocco magico di questi ragazzi.
Dopo aver preso confidenza con lo spazio dell’oratorio, i materiali, i tavoloni e gli utensili da falegnameria, gli elettroutensili, le colle e i colori, i ragazzi sono entrati nel vivo.
Il primo obiettivo: costruire una casa in miniatura.
La progettazione è stata lasciata dagli animatori completamente libera, in modo che l’esperienza personale e la creatività di ognuno potessero venire fuori in tutta libertà: i ragazzi hanno potuto pensare a una propria casa ideale, disegnarla, confrontarsi tra di loro e con gli esperti per capire come affrontare le fasi più complesse del proprio progetto e poi mettersi all’opera.
Ogni taglio del legno è stato seguito dalla carteggiatura a mano, e, tranne per i tagli più difficili fatti dall’animatore Alessandro Bizzarri, tutte le sezioni delle case, i muri portanti, i pavimenti, le pareti interne, le porte, le finestre e le coperture interne dei tetti sono stati tagliati e modellati a mano dai ragazzi con il segaccio e la guida. I ragazzi hanno provato tutti, con i loro maestri, l’uso dell’elettroutensile multifunzione con il seghetto, ma la maggior parte del lavoro è stata fatta con il taglio a mano. Questo ha consentito al gruppo di “fare squadra”, perché si è creata la necessità di formare delle coppie in cui uno dei due fosse impegnato a tenere ferma la guida e l’altro impugnasse il segaccio e la parte di legno da suddividere.
Particolarmente importante e delicata è stata la scelta della realizzazione del tetto, realizzato sempre con “travi a vista”, nelle due opzioni in ardesia con schegge di recupero, o con i classici coppi, simulati dalle brattee legnose delle pigne raccolte nei dintorni di Sant’Ilario.
Dopo il disegno e il taglio, l’assemblaggio e il montaggio finale. Anche qui è stata data da Alessandro Bizzarri la più ampia libertà di scelta ai ragazzi, esponendo preventivamente i pro e i contro di ogni metodo e procedimento: con la graffettatrice, per ottenere un risultato in tempi veloci, con chiodi e martello, per avere un risultato in tempi medi, con la colla millechiodi, per acquisire una casa ben solida, anche se c’è voluta molta (molta, molta!) pazienza dei ragazzi che hanno scelto questo metodo nell’attendere che questa asciugasse.
Il prossimo lavoro che i ragazzi di Sant’Ilario d’Enza stanno per affrontare sarà la realizzazione di alcune eleganti scacchiere con le relative pedine. Li aspetta un lavoro complesso fatto di una più ricercata selezione e lavorazione del legno, ma anche della facoltà di precisione messa in campo da ognuno insieme alla capacità di coordinamento del gruppo di lavoro. Magici ragazzi di Sant’Ilario d’ Enza! I.B.