A Parma, l’estate di bambini e ragazzi scorre nel campus universitario che ospita l’iniziativa “Giocampus”: oltre 3500 ragazzi impegnati in varie attività sportive e di gioco, con turni anche di 700 presenze la volta.
Da alcuni mesi, grazie all’interessamento di Beppe Boselli, educatore di “Giocampus” e responsabile delle attività di orto e falegnameria, i laboratori dei giovanissimi fai da te hanno aderito a Manualità, un gioco da ragazzi.
Sotto la guida di Beppe Boselli, che è anche un appassionato naturalista, si formano sempre nutriti gruppi di giovanissimi che affrontano chi per la prima volta e chi per sana abitudine consolidata il laboratorio di orto-falegnameria.
La prima regola è riciclare tutto, la seconda regola è inventare cose nuove, la terza regola è divertirsi un mondo.
Le attività quotidiane coinvolgono mediamente 20/30 bambini per volta che lavorano alla falegnameria costruendo quello che vogliono, da fabbricazioni astratte, veri e propri condensati di “natural art”, a oggetti e suppellettili molto utili alla comunità: le ultime invenzioni riguardano un porta innaffiatoi e una scansia “porta pensieri”.
Ma come è nata l’idea del porta innaffiatoi? Nell’orto del Giocampus giocano e s’impegnano bimbi anche piccolissimi, di 4 anni e mezzo, per loro anche un normale tavolo o ripiano può essere scomodo, poco pratico, troppo alto. E allora, grazie a due bancali di recupero, ecco “apparire” una rastrelliera dove grandi e piccoli possono trovare e riporre gli innaffiatoi, rigorosamente a portata di mano.
Il primo bancale è stato posizionato a terra come pedana-scalino mentre il secondo, fissato sopra ad L serve da parete attrezzata. E’ bastato recuperare alcuni semplici listelli di avanzo larghi 4 cm, inchiodarli tra le assi del bancale ed ecco pronto un comodo e pratico angolo dove appendere i tanti innaffiatoi. Una mano di colore, scegliendo quelli i più vivaci e inusitati, e i ragazzi hanno completato il lavoro.
La scansia rustica “porta pensieri” è stata costruita incollando ad un sottile foglio di compensato le decine di cassette utilizzate per contenere i vasi del semenzaio primaverile, e in questo caso recuperate integralmente. Ecco quindi che da oggetti inutilizzati prende vita, grazie all’inventiva di ognuno, uno spazio con ripiani da decorare o riempire a piacimento; quasi quasi sembrerebbe una libreria, e infatti i ragazzi del Giocampus l’hanno chiamata “Parole di legno”, mettendo al posto dei libri pezzi di legno con sopra scritte frasi a tema, affermando ancora una volta che nei laboratori di fai da te si diventa esperti falegnami e giardinieri, e anche artisti e poeti.
I.B.