La strada maestra di Manualità, un gioco da ragazzi è avvicinare i giovanissimi al fai da te, insegnando loro a far lavorare mani mente e creatività, e quindi via libera a inventare e costruire oggetti, ad aggiustarne altri, a fare piccoli interventi di restauro. Ma c’è anche l’ambizione “segreta” di far scoprire loro il mondo dell’artigianato e, insieme, quello delle aziende italiane che ancora si servono della manualità per produrre oggetti unici.
E’ bastata l’iniziativa pubblica di dicembre che ha coinvolto, oltre ai nostri animatori, anche un gran professionista del tornio come Giovanni Somaschini, che lavora per la Riva 1920, per incantare tutti i ragazzi che erano lì. Possiamo garantire che nessuno dei giovani fan presenti si è annoiato, tutti attendevano pazientemente il loro turno per lavorare con un vero maestro artigiano, e nessuno è rimasto deluso: dalle sue mani, anzi: dalle loro mani, sono usciti i più svariati oggetti, tra i quali, richiestissima, la trottola, un gioco d’altri tempi? Non la pensano così le nuove generazioni!
Scoprire i tempi (e la pazienza) di lavorazione, l’accuratezza che è, insieme alla piccola imperfezione, il segno dell’oggetto unico creato da un uomo e non da una macchina ha incantato centinaia di ragazzi e ragazze: un Supereroe da imitare, magari anche solo con il traforo.
E allora, proviamo a tornare nelle botteghe artigiane e portiamo con noi figli e nipoti: gli occhi di un bambino sul mondo sono capaci di assorbire per sempre un’idea pura di attività, che potrebbe fare la differenza nelle importanti scelte future di lavoro e di vita.
I.B.